<<-- PRODOTTI BIOLOGICI

LINEA AGRICOLTURA

 

 

 

 

L’uso sistematico e senza controllo dei fertilizzanti chimici ha interagito negativamente sugli ecosistemi sia in relazione alla flora che alla fauna; le conseguenze più importanti sono state: l’alterazione chimico-fisica e biologica dei suoli, la diminuzione della variabilità genetica dei sistemi viventi, i processi di eutrofizzazione dovuto al dilavamento dei fertilizzanti stessi sia delle acque marine che di quelle dolci.
Molti sono gli studi che confermano la persistenza, l'accumulo e la trasformazione nei tessuti sia di piante che di animali dei prodotti chimici che vengono impiegati senza parsimonia nei processi agronomici, andando a interagire negativamente sulle strutture e le funzioni degli ecosistemi.
I concimi favoriscono la crescita delle piante fornendo loro nutritivi, ma utilizzando quelli di origine chimica, essi possono rappresentare una minaccia ambientale, specialmente se utilizzati senza alcun controllo, ne abbiamo infatti un esemplare esempio sulla contaminazione da nitrati cromo e Rare Earths che rappresentano un serio rischio non solo per l'acqua ma anche per il terreno, giocando un ruolo importante nel fenomeno della desertificazione.
I problemi nascono naturalmente in relazione alle modalità di impiego, nella frequenza dell’uso e soprattutto nello sfruttamento dei terreni nell’agricoltura intensiva. Infatti con le pratiche agricole intensive, che mirano a competere sui mercati internazionali riducendo i costi, gli agricoltori sono costretti a fare ampio ricorso alla chimica.

Il nostro modello di agricoltura, invece, punta a valorizzare produzioni territoriali e pratiche sostenibili, utilizzando materie prime di origine naturale e vegetale di altissimo valore nutritivo e soprattutto assimilabili dalle radici e dagli apparati fogliari.

Proponiamo con una gamma di prodotti sia per la fertilizzazione che per la difesa realizzati con materie prime di altissima qualità che oltre che a sostituire validamente quelli di origine chimica, vanno a migliorare la salute delle piante, il loro ciclo naturale di autofertilizzazione dovuta alla caduta di foglie, petali, frutticini (june drop) etc, la fotosintesi, l'intensità dei profumi floreali, la resa e quello che è più importante la qualità del prodotto finale privo di residui.

Inoltre con l'utilizzo di questi prodotti si vanno a ridurre i costi di produzione in quanto si riescono a contenere sia i passaggi che si fanno generalmente in campo nei periodi di attacchi sia biotici che abiotici, sia l'utilizzo di prodotti rameici, in quanto i minerali in essi contenuti, sono in grado di catturare gli atomi degli stessi e rilasciarli in maniera graduale alla pianta al suo fabbisogno.

Questi prodotti sono formulati in base ad una selezione di materie prime di primissima qualità destinate al consumo umano quali alghe, erbe officinali, microrganismi, acidi umici e fulvici e sali minerali ad alto CSC (capacità di scambio cationico) ed hanno la capacità di catturare o mobilitare nutrienti vegetali importanti che normalmente non sarebbero assimilabili dai vegetali, rendendoli in forma assimilabile attraverso processi biologici come la solubilizzazione del fosforo (P), la fissazione dell'azoto (N), l'incremento di stimolatori della crescita delle piante portando ad un aumento della superficie e consistenza fogliare, che interagisce su una migliore fotosintesi e quindi una migliore produzione sia in termini floreali che di successive allegagioni.

L'utilizzo di questi prodotti nel sistema agronomico permettono di ridurre i costi di produzione in quanto si dimezzano i trattamenti necessari per il mantenimento in salute della coltura. I biofertilizzanti hanno inoltre la capacità di mantenere il terreno in perfetto stato di salute, riducendo così drasticamente il fabbisogno di reintegrare nutrienti nel terreno e abolire in breve tempo, l'utilizzo di fertilizzanti inorganici.